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La Fabbrica

presidente

Nassaund nuova rassegna indie della Fabbrica

11 Novembre by Giovanni Gigantino

Dalla collaborazione tra La Fabbrica e Nassau nasce NASSAUND rassegna di musica indie.

I concerti avranno inizio alle 21e30.

Ecco il programma:

  • Giovedì 7 novembre POCODIGIORGIO
  • Giovedì 14 novembre OVERTHOUGHT
  • Giovedì 28 novembre LAPARA
  • Giovedì 5 dicembre LO STATO BRADO

POCODIGIORGIO (7 novembre)

Release party new album

Pocodigiorgio nasce e cresce nella provincia tirrenica calabrese, a Paola.
Inizia a suonare molto presto nelle band locali dove fa le prime esperienze con la musica come chitarrista dove si impegna a suonare il Rock classico che nella periferia calabrese ha
una forte risonanza nei primi anni del duemila. A diciotto anni decide che la musica lo accompagnerà per sempre e inizia a studiare in conservatorio dedicandosi al Jazz.
Negli stessi anni fà molta esperienza in giro per l’Italia suonando in contesti indipendenti ed in diversi Festival Italiani e Tours nei Club insieme a Cimini col quale collabora nei primi due
dischi: L’importanza Di Chiamarsi Michele e Pereira (Mkrecords).

Nel 2017 porta avanti il progetto strumentale Anomalisa un quartetto Nujazz col quale incide Unexpected (Alfa Music 2019), un concept album negli storici Abbey Road Studios a Londra cui seguono due Tours europei ed un tour promozionale che attraversa alcune delle città Italiane.
Nel 2018 collabora con gli Aquarama con i quali intraprende un tour europeo suonando il basso e per i quali registra delle chitarre nel loro secondo album Teleskop (2019).
Dopo un periodo vissuto a tra Firenze e Perugia si trasferisce a Bologna, dove inizia a fare ordine nella sua creatività e cominciando a sentire la necessità di scrivere canzoni, per
prendersi cura si sé, per non lasciarsi schiacciare dalla solitudine di un tempo che divide le persone.
Il 17 Maggio pubblica il suo primo singolo, Formica come Pocodigiorgio, e suona successivamente al Gogobo Festival di Bologna in apertura ai Notwist.
Il 27 settembre pubblica il suo primo disco, La Vita Nel Cosmo, per Boc Music Group anticipato dal secondo singolo, La Strada.

OVERTHOUGHT (14 novembre)

OVERTHOUGHT è una band Folk Rock/Indie Folk proveniente da Modena.La band nasce nel 2016 come duo formata da Michele Magnani (Voce, Chitarre, Percussioni) e Przemek Werbik (Basso, Percussioni).Le influenze musicali del duo spaziano da artisti come Ben Howard, The Lumineers e Mumford & Sons, con un chiaro richiamo alla scena grunge di Seattle degli anni ’90. Nel 2020 pubblicheranno il loro primo album OVERTHOUGHT, registrato presso lo studio All Right Riserva (VR), prodotto da Achille Caifa per Yoloco Music inc. e pubblicato da All Right Riserva Recordz. Nel 2021, dopo alcune esibizioni in locali e festival, iniziano a sperimentare aggiungendo altri musicisti: Elisa Magnani, Cecilia Magnani, Paola Giancaterino (Voci) e Roberto Mennella (chitarra elettrica). Nel 2022, il duo si trasforma ufficialmente in una band completa. Lo stesso anno, registrano e pubblicano nuovo materiale, come i singoli White Moon e For Julia, segnando un nuovo percorso musicale caratterizzato da una ricerca attenta del suono e degli arrangiamenti. Nel 2024, la band si trova immersa nella scrittura e registrazione di nuovo materiale, con l’intenzione di pubblicare nuove opere entro la fine dell’anno

LAPARA (28 novembre)

LaPara è un progetto lo-fi pop che prende forma nel 2018 dentro la stanza di Rebecca. Dalla stanza si sposta al salotto, dove nei mesi della quarantena vengono registrati i cinque brani che andranno a comporre il primo EP della band: Tutti gli animali del mondo, uscito ad aprile 2021. L’EP, totalmente autoprodotto, viene anticipato dall’uscita su SoundCloud dei singoli Plastica e Alla menta. Il terzo singolo è Traballa, il primo su tutti gli store digitali. Se Tutti gli animali del mondo raccontava le paure, Anche le piante muoiono (secondo EP della band uscito nell’estate 2022) è un piccolo tentativo di vederle, capirle, odiarle e affrontarle. I suoni sono più forti e decisi, meno sussurrati. band. Le sonorità sono sghembe e al tempo stesso ricercate. La band suona un alternative rock orecchiabile, elegante e zuccherato che trasforma le paure comuni in suoni freschi e sfacciati, in un’atmosfera onirica che si ispira al gioco dei bambini.

LO STATO BRADO (5 dicembre)

STATO BRADO di Bologna e’ un progetto a tre che vede coinvolti Alessio Vanni Lorenzo Valdesalici e Lorenzo Marra compositori e sound designer per il cinema. Il progetto e’ giovane e molto interessante… partito nel 2023 vede fondersi voci tra litanie e urla, una chitarra baritona suonata come non si dovrebbe, tastiere e sintetizzatori con quella che loro definiscono elettronica post agricola.
Canzoni contro la ragione il loro disco e’ tra i piu’ interessanti lavori pubblicati in Italia nel 2024. Cio’ che e’ stato e’ stato brado.

Esce oggi “Assamanù” il nuovo album di Setak

7 Maggio by Giovanni Gigantino

Un’immersione emotiva nelle profondità della propria storia personale, tracciata dalle corde di una
chitarra che abbraccia i suoni globali e proietta le radici verso il futuro, dall’Abruzzo all’infinito.
“Assamanù” è il nuovo album del chitarrista e cantautore abruzzese Setak, nome d’arte di Nicola
Pomponi, in uscita martedì 7 maggio.


Pre-salva/ascolta l’album: https://ffm.to/mxm5e4j


“Assamanù” è il culmine di una trilogia musicale iniziato con il suo acclamato disco di debutto “Blusanza”
nel 2019 e proseguito con “Alestalè” nel 2021. Un’opera che suggella un percorso interiore che vede
ciascun album raccontare le tre fasi più importanti della vita di Setak: infanzia (“Blusanza”), adolescenza
(“Alestalè”) e infine, oggi, la maturità.

Ad accompagnare l’artista fra queste pagine di diario che prendono la forma di canzoni c’è ancora una
volta la sapiente produzione di Fabrizio Cesare: un vero e proprio sodalizio artistico iniziato anni fa in
una casa di campagna e che non a caso ha portato Setak a riappropriarsi delle proprie radici,
intraprendendo un progetto che ha i piedi saldamente legati alla propria terra d’origine e lo sguardo
proiettato in avanti. Anticipato dal singolo “Curre curre” (guarda il videoclip realizzato in collaborazione con Medici senza frontiere: https://bit.ly/3U3mYYg, il terzo album dell’artista abruzzese è un gioiello che testimonia la sua abilità unica e personalissima nel saldare il dialetto della propria regione al blues, al folk
d’oltreoceano e a tutte quelle musiche che hanno segnato la sua formazione emotiva di ascoltatore e
musicista. Setak usa la propria tecnica sopraffina di chitarrista al servizio della scrittura di canzoni
universali, setacciando nella propria storia più intima e nei suoi gusti per selezionare solo gli elementi più
preziosi, come faceva anticamente lu setacciar, figura della tradizione agricola abruzzese nonché
soprannome della sua famiglia, da cui Nicola Pomponi ha preso ispirazione per scegliere il suo
pseudonimo. Come per il nome d’arte, a dare il titolo all’album c’è un’altra parola abruzzese (termine che non appartiene al dialetto di Penne, ma a quello della provincia di Teramo), “Assamanù“, che significa “in
questa maniera”: una dichiarazione di identità, un atto liberatorio che rivendica la scommessa che l’artista ha saputo vincere lungo la sua trilogia discografica, mettendo al centro l’anima più sentimentale del dialetto per “dire cose normali condivisibili da tutte le persone del mondo”.
Attraverso le undici tracce dell’album, Setak esplora tematiche profonde come il tempo, la storia, la
memoria e l’importanza di setacciare dentro sé stessi, esponendo un rapporto con la propria terra
d’origine che sa essere anche critico e che non ha nulla di campanilistico o folkloristico. Perché
“conoscere e fare sintesi del passato e della memoria ha un senso solo se serve per guardare al futuro”.
“Assamanù” è costituito da un mix eclettico di sonorità che, nel solco dello spirito global di Paul Simon,
riescono a spaziare sapientemente dal country statunitense all’indie-folk di Iron & Wine, dalla tradizione
blues del Delta del Mississippi di Ry Cooder al desert blues dei Tinariwen, dalla cultura sudamericana
alle lezioni meno scontate della canzone italiana.

Un viaggio musicale sconfinato dove addirittura la chitarra sahariana di Ali Farka Touré incontra con
naturalezza il qawwali pakistano di Nusrat Fateh Ali Khan e il senso mantrico della musica popolare
indiana, il tutto reinterpretato con l’originale sensibilità dell’artista originario di Penne, una perla di 11.000
anime in provincia di Pescara, tra i “borghi più belli d’Italia”.
Le significative collaborazioni con Simone Cristicchi, Luca Romagnoli (Management) e Angelo
Trabace
arricchiscono ulteriormente il tessuto sonoro di questo terzo lavoro: puntuali, sapienti e mai
invadenti, comprovano la capacità di Setak di creare connessioni autentiche e profonde con altri talenti
artistici. A completare il quadro delle collaborazioni, si è aggiunta la figura di Matteo Cantaluppi che si è inserito con eleganza e grande coinvolgimento dando un fondamentale apporto al progetto.
In “Assamanù” ogni canzone svela un aspetto peculiare della sfaccettata esperienza di vita e di pensiero
di Setak, creando ponti e collegamenti anche con i suoi dischi precedenti.

Il brano di apertura “Lu ride e lu piagne” tratta con ironia le credenze culturali radicate della sua terra
d’origine, mentre “La fame e la sete” affronta con critica l’effimera esistenza della sua generazione,
sempre più creativamente retromaniaca. “L’erba ‘nzì fa pugnale” riflette invece sull’importanza del
rispetto per la natura, simulando il suono della kalimba con la chitarra. Con la sua immediatezza pop, “Di
chj ssi lu fije?” rappresenta una riconciliazione personale con le dinamiche di paese. Emergendo come
una ballata sussurrata, “Curre curre” offre invece dolcezza contrastante con un testo amaro. La titletrack,
“Assamanù“, si impone come una dichiarazione audace di identità e individualità e nei cori ospita
la voce del talentuoso pianista Angelo Trabace (collaboratore di Baustelle, Dimartino, Tommaso
Paradiso). Un riferimento indiretto al capolavoro letterario di John Fante dà il titolo al country arioso di “Chiedo alla polvere”, in cui Setak racconta con commozione il distacco definitivo dalle persone care. “Figli della storia” esplora invece l’importanza della memoria, con la partecipazione del sensibile contributo di Simone Cristicchi. Sollevando domande sull’oblio e sul futuro, “Troppe parole” offre uno sguardo riflessivo. “A ‘mme” celebra l’accettazione lucida e amorevole delle imperfezioni, con la collaborazione di Luca Romagnoli dei Management alla scrittura e alla voce nel ritornello. Infine, “Sono felice (Vincenzino)” rende omaggio al maestro dell’artista, Vincenzo Tartaglia, arricchendo il pezzo con un
tocco mistico e riconoscente che pesca da “Guantanemera” e dalla musica sudamericana.

Le influenze di Setak, che spaziano da Paul Simon a Peter Gabriel, da John Lennon a Bon Iver, si
fondono in un mix unico e al contempo eterogeneo, conferendo a ogni canzone un’anima e una ricchezza
di stili diversa. Ogni collaborazione e influenza contribuisce a comporre un quadro emozionale e
concettuale più ampio ma sempre personale, regalando un’esperienza di ascolto ricca e mai banale.
All’apice di un percorso che si distingue per la sua autenticità e la sua sperimentazione continua, con
“Assamanù” Setak riesce nell’intento di lasciare un’impronta indelebile e riconoscibile sulla scena
musicale italiana. Setak ha presentato in anteprima “Assamanù” in un mini tour europeo che è partito da Parigi il 6 aprile (e poi Bruxelles, Liegi, Amsterdam), per poi proseguire in tutta Italia dal 3 maggio.

TRACKLIST

  1. Lu ride e lu piagne
  2. La fame e la sete
  3. L’erba ‘nzì fa pugnale
  4. Di chj ssi lu fije?
  5. Curre curre
  6. Assamanù
  7. Chiedo alla polvere
  8. Figli della storia (feat. Simone Cristicchi)
  9. Troppe parole
  10. A ‘mme (feat. Luca Romagnoli)
  11. Sono felice (Vincenzino)

Prime date per il tour di presentazione del nuovo album dei BENGALA FIRE

21 Dicembre by Giovanni Gigantino

I Bengala Fire sono Mario, Orso, Borto e Lex. Originari della profonda provincia veneta (Cornuda – TV), la loro carriera inizia quando hanno solo 12 anni, e li porta nel 2021 a classificarsi terzi ad X-Factor Italia, sotto la guida di Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo (quest’ultimo produce l’album in uscita, assieme a Daniele “il Mafio” Tortora). Svolgono un’intensa attività live e si consolidano come una delle band più interessanti del panorama alternative rock italiano, specialmente grazie all’autentica furia delle loro esibizioni dal vivo. 

“𝙻𝙰 𝙱𝙰𝙽𝙳” è il titolo del nuovo album. Esce il 19 Gennaio per Pioggia Rossa Dischi.

Queste le prime date confermate del tour:

21 dic 2023 Germi | Milano (Soldout)

30 dic 2023 Mattorosso | Montebelluna (Tv)

https://mattorosso.it/bengala-fire?fbclid=IwAR2nGJzPJADXYEzhCZtMfX3g0is9AnfRsYNKrw7HEQZS5ikZ_uM1kNsopo0

  1 feb 2024 Biko | Milano

https://link.dice.fm/uc4d181dc3f6

  3 feb 2024 Giardini Luzzati | Genova 

23 feb 2024 Magazzino sul Po | Torino

24 feb 2024 Nòva | Novara

  5 apr 2024 New Age  | Roncade (Tv)

https://www.ticketsms.it/event/Bengala-Fire-New-Age-Club-2024-04-05

13 apr 2024 Spazio Porto | Taranto

20 apr 2024 Arci Cral | San Vito al Tagliamento (Pn)

Booking: La Fabbrica

Illustri Illustrazioni – The Niro omaggia il design italiano

20 Settembre by Giovanni Gigantino

Il cantautore The Niro con ‘Illustri Illustrazioni’ per omaggiare il design italiano.

Davide Combusti, in arte The Niro, è un cantautore molto attivo nella scena musicale nazionale e
internazionale da oltre 15 anni.
Da sempre appassionato di musica e di arte in generale, ha iniziato da poco tempo a illustrare i suoi
pensieri utilizzando il moniker “Illustri Illustrazioni”, facendo uso solamente di pennarelli Uniposca
bianchi e neri su cartoncino nero.
Più di recente The Niro ha iniziato a omaggiare a modo suo il design italiano, concentrandosi in
quello dei decenni 50/60/70. Dalla mini-tv Brionvega alla moka Bialetti, passando per la 500, la Vespa,
la Lambretta, le chitarre Eko e Meazzi, gli amplificatori Binson.
Tutti oggetti dal design unico che potrebbero benissimo essere esposti in un museo di arte moderna, e
non è un caso che al celebre Moma di New York un piano dell’esposizione sia dedicato appunto al
design italiano.
L’interpretazione di The Niro è a mano libera, istintiva e imperfetta, ma dalla forte identità.

Durante la serata di presentazione The Niro suonerà dal vivo.


https://www.instagram.com/illustrillustrazioni/
https://www.instagram.com/theniro_official/

Dove Siamo

40137, Via Arno, 4

Bologna, Bo

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